Roma - Nei primi otto mesi di quest'anno in Italia ci sono stati 76 femminicidi. Con quelli di Lucca e Caserta, infatti, si aggiorna il dato reso noto un mese fa dal Viminale che sottolienava come nel primo semestre dell'anno si fosse registrato il 22,92% di vittime in meno dello stesso periodo del 2015 (74 nel primo semestre 2016 contro 96 del 2015). Come ha spiegato Fabio Piacenti, presidente dell'Eures, l'Istituto di ricerche economiche e sociali che da anni dedica al fenomeno un Osservatorio ad hoc, negli ultimi dieci anni "le donne uccise nel nostro Paese sono state 1.740: 1.251 (il 71,9%) in famiglia, e 846 di queste (il 67,6%) all'interno della coppia; 224 (il 26,5%) per mano di un ex".
Nel periodo 2005-2015, sempre secondo i dati dell'Eures, i femminicidi di coppia hanno avuto nel 40,9% dei casi un movente passionale, e nel 21,6% sono stati originati da liti o dissapori; le armi piu' utilizzate sono state quelle da taglio (32,5%) e da fuoco (30,1%) mentre il 12,2% dei killer ha fatto uso di "armi improprie", il 9% ha strangolato la vittima e il 5,6% l'ha soffocata. Nel 16,7% dei casi, il femminicidio e' stato preceduto da "violenze note", l'8,7% delle quali denunciate alle forze dell'ordine. Nel 31,1% delle occasioni l'assassino si e' poi tolto la vita, nel 9% ci ha provato senza riuscirci. Fenomeno direttamente connesso col femminicidio e' quello delle cosiddette 'vittime secondarie': solo in Italia, negli ultimi 15 anni hanno gia' raggiunto l'impressionante numero di 1.628. Sono i figli rimasti orfani dopo che la madre e' stata uccisa, spesso per mano dello stesso padre. (AGI)