I l New York Times sbanca i premi Pulitzer. La testata della Grande Mela si è aggiudicata ben tre degli ambitissimi riconoscimenti giornalistici: miglior reportage internazionale, miglior reportage speciale e miglior foto dell'ultim'ora. A Pro Publica è invece andato il premio "servizio pubblico" per una serie di servizi che documentavano gli abusi della polizia newyorkese nell'esecuzione degli sfratti. Il Pulitzer per il miglior servizio di Interni è andato invece a David A. Fahrenthold del Washington Post per un'inchiesta sulla fondazione filantropica di Donald Trump.
I premi vinti dal New York Times sono stati assegnati, rispettivamente, per una serie di articoli sullo 'Stato profondo' russo, per un articolo sulle memorie di un giovane veterano dell'Afghanistan e per le immagini del reportage di Daniel Beherulak sulla brutale lotta ai narcotrafficanti portata avanti dal presidente filippino, Rodrigo Duterte. Beherulak aveva vinto il premio anche due anni fa per dei servizi che documentavano l'espandersi dell'epidemia di ebola.
Tra i vincitori c'è anche l'Espresso
E c'è anche una testata italiana tra i vincitori, l'Espresso, facente parte dell'International Consortium of Investigative Journalists (Icij), il consorzio di giornalisti investivi che ha lavorato all'inchiesta 'Panama Papers', scovando i nomi dei tanti super ricchi che, tramite lo studio legale Mossack Fonseca, erano riusciti a nascondere il loro denaro nei paradisi fiscali. L'Icij si è aggiudicato il premio per il giornalismo divulgativo. Il consorzio, capeggiato dal Sueddeutsche Zeitung, rappresenta un nuovo modello destinato a diventare, in futuro, sempre più prevalente. Di fronte a masse di dati ingestibili come quelle dei vari 'leaks', solo la collaborazione tra i giornalisti investigativi di diverse testate può consentire un lavoro puntuale.
Lo scivolone del quotidiano Usa
Il trionfo del New York Times è stato colorato da una clamorosa gaffe. Nell'edizione cartacea di oggi a pagina due era stato pubblicato uno spazio pubblicitario che recitava "Come ci si sente a vincere un Pulitzer? Chiedetelo ai vincirori del Times appena annunciati" e promuoveva un collegamento in streaming con i giornalisti insigniti, ai quali i lettori avrebbero potuto fare delle domande. Peccato che ieri sera, quando il quotidiano era andato in rotativa, nessuno ufficialmente sapeva che il New York Times avrebbe incassato tre premi.
La portavoce del New York Times, Eileen Murphy, ha affermato all'Associated Press che si trattava di "un errore combinato con un po' di speranza", negando di aver saputo in anticipo dei premi, come, invece, spesso accade. Si può comprendere come la gioia per una tripla vittoria possa aver fatto perdere un po' di lucidità ai colleghi del 'New York Times'. E, in tempi di tracollo del cartaceo, fa anche piacere trovarsi di fronte a una cara vecchia gaffe stampata su pagina, e non un errore su internet che si cancella in un attimo.
Che cos'è il Premio Pulitzer
Il premio, giunto alla 101esima edizione, venne creato dal magnate della stampa Joseph Pulitzer, che alla morte, nel 1911, lasciò unica erede la Columbia University di New York, che lo assegna ogni anno in 21 diverse categorie che, oltre alle varie forme di giornalismo (cronaca, esteri, politica), includono la fotografia, le vignette e, al di fuori del mondo dei media, la letteratura e la musica.