R oma - "Sono molto felice. Questa candidatura va oltre il mio film che in questi 8 mesi e' stato distribuito in piu' di 60 Paesi. E mi sembra essere diventato un film di tutti". Da Parigi, dove si trova per promuovere il suo film, Francesco Rosi commenta cosi' la candidatura italiana del suo 'Fuocoammare' per l'Oscar. "In un mondo in cui si continuano a erigere muri e barriere, spero che questo film possa seguire le parole di Obama: chi costruisce dei muri costruisce una prigione per se stesso". Rosi ricorda poi quello che gli disse Meryl Streep a Berlino, dove 'Fuocoammare' vinse l'Orso d'Oro: "Vorrei che il tuo film arrivasse agli Oscar. Sarebbe davvero un sogno portare a Los Angeles Pietro Bartolo, Samuele e Peppino". Rosi poi ringrazia la commissione "per aver scelto un film documentario a rappresentare l'Italia".
"Ho appena scoperto che anche l'Ucraina lo ha fatto - aggiunge - questo testimonia che il confine tra cinema e documentario e' sempre piu' labile". Per 'Fuocoammare' si tratta di una doppia candidatura: il film e' iscritto agli Oscar anche nella categoria dei documentari oltre ad essere candidato per l'European Academy.
"Da febbraio non mi sono mai fermato. Sono in giro in tutto il mondo come una trottola - continua Rosi - il messaggio di questo film arriva forte e chiaro. Ed e' necessario che io lo accompagni il piu' possibile nel suo viaggio, anche se i paesi in cui e' stato distribuito sono piu' di 60 e non potro' essere presente dappertutto, ma faccio il possibile spesso al fianco del magnifico Pietro Bartolo, vero testimone di questo film. Anche in questo momento (che) sono a Parigi per l'uscita del film in Francia". Prossima tappa, ben prima della vera campagna Oscar, e' proprio l'America. Il film, annuncia Rosi, "esce il 21 ottobre dove mi dedicheranno una retrospettiva al BAM, dopo i 3 festival piu' importanti in America (Toronto, Teluride, New York). Grazie ai produttori Donatella Palermo, Paolo Del Brocco di Rai Cinema, Roberto Cicutto, Carla Cattani, Serge Lalou per aver creduto in questo film dal primo momento", conclude.
"Siamo riusciti ad accendere un faro in Europa. Ora lo abbiamo acceso nel mondo. Questo grazie a Gianfranco. Questo perche' io sono un medico. Non sono un attore". Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa protagonista di 'Fuocoammare', dopo aver accolto un altro sbarco ieri notte ha raggiunto a Parigi Gianfranco Rosi. "Sono anni che volevamo che si accendesse questo faro e spero che attraverso questo messaggio si possa contribuire a dare fine a questa tragedia. La gente comincia a capire e voglio sognare che sara' cosi'. Per me Gianfranco e' stato il genio della lampada. Per me ha gia' vinto tutto".
Soddisfatta della candidatura per il forte significato simbolico la produttrice Donatella Palermo che sottolinea che "ha votato la coscienza di un paese offeso violentato lasciato solo davanti alla piu' grande tragedia dei nostri tempi. Mi piace pensare che abbiano votato per lo sguardo felice dei bambini raccolti dal mare, per la compassione degli uomini di Lampedusa che li accolgono".
(AGI)