Roma - In Italia si effettuano sempre meno interventi per aborto volontario. A rilevarlo l'ultima relazione del ministero della Salute sulla legge 194, inviata al Parlamento lo scorso novembre. Nel 2014, infatti, si registrano per la prima volta meno di 100mila interventi, nel dettaglio 97.535, con un decremento del 5,1% rispetto all'anno precedente e un più che dimezzamento rispetto ai 234.801
aborti registrati nel 1982.
Nell'ultimo decennio soprattutto è aumentato il peso delle cittadine straniere, sia come conseguenza della loro maggiore presenza che del loro maggiore ricorso all'aborto rispetto alle donne italiane: 34% nel 2013 (nel 1995 era il 7%), con un tasso di abortività del 19 per mille, corrispondente a una tendenza tre volte maggiore, in generale, e quattro volte per le più giovani.
Il contributo delle donne straniere si è stabilizzato negli anni in termini percentuali ed è diminuito in valore assoluto (33.685 nel 2013 rispetto a 35.388 nel 2012 e 40.224 nel 2007). Considerando solamente le IVG effettuate da cittadine italiane, la riduzione per le donne italiane dal 1982 ha subito un decremento percentuale del 70.9%, passando da 234.801 a 68.382.