Roma - Ancora deve approdare in libreria ma il volume "I segreti di Bologna" ha gia' scatenato una bufera politica. I due autori, il giudice Rosario Priore e l'avvocato Valerio Cutonilli, denunciano che nella strage del 2 agosto '80 "manca all'appello un cadavere", quello di Maria Fresu, l'85esima vittima. Immediata la reazione del presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che punta il dito contro i "corvi neri" i quali "puntualmente tornano a mestare nel torbido".
Da Maurizio Gasparri a Mara Carfagna sono, invece,molti gli esponenti del centrodestra che tornano a chiedere di togliere il segreto dalle carte sulle stragi di Ustica e di Bologna. Il corpo di Maria Fresu, si legge nel volume "I segreti di Bologna" - edito da Chiarelettere, in uscita venerdi'- non fu mai ritrovato dai soccorritori, fatta eccezione per un lembo facciale che pero' risulta di gruppo sanguigno A mentre quello della donna era zero.
"Fu una bomba fedayyin, ma bersaglio era un altro", il libro di Priore e Cutonilli
Il perito, all'epoca, spiego' l'incongruenza ricorrendo alla tesi della 'secrezione paradossa', la produzione nei liquidi di un individuo di sostanze "gruppo-specifiche diverse da quelle che ha nel sangue". Ma il 'giallo' dei resti della Fresu - secondo i due autori - permane: la vittima, in base alla testimonianza di un'amica sopravvissuta, sostava infatti a piu' di 5 metri dalla valigia esplosiva.
Dunque, per Priore e Cutonilli non puo' essersi disintegrata. Accantonando l'ipotesi che i soccorritori abbiano perso un cadavere, visto "lo spirito civico e la generosita'" con cui si prodigarono scavando per giorni fra le macerie, i due autori ne formulano un'altra. "La restante spiegazione - si legge nel volume - e' che il 2 agosto 1980 qualcuno si sia precipitato a Bologna per inquinare la scena del crimine". "Si avvicina l'anniversario della strage del 2 agosto e i corvi neri, puntualmente, tornano a mestare nel torbido". Cosi' Bolognesi, che e' anche deputato del Pd, commenta le polemiche sollevate da alcuni esponenti della destra che ripropongono "la pista palestinese, sulla scia del libro dell'ex giudice Rosario Priore, depistando l'opinione pubblica. Quella storia ha solo fatto perdere tempo alla magistratura perche' si e' gia' rivelata inconsistente. In merito alla triste vicenda di Maria Fresu, la 85esima vittima, tutto cio' che sta emergendo in queste ore, sempre sulla base di quel libro, e' noto da quel maledetto giorno del 1980, riferito allora dagli stessi periti".
"In realta' - prosegue il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime - chi 'gioca' in questo modo, svalutando anche l'importanza del nuovo reato sul depistaggio, non vuole che si affronti la verita' sui mandanti, sugli uomini e sui soldi della P2. Li' c'e' il cancro da scoperchiare, il resto sono favole". "E' tempo di togliere il segreto dalle carte sulle stragi di Ustica e di Bologna. A distanza di tanti anni non e' piu' tollerabile che ci siano documenti, che fanno capire molte cose di quei drammatici fatti dell'80, ancora tenuti riservati. Sulla strage di Bologna, come riportato in un passaggio del libro di Priore e Cutonilli anticipato dal Tempo, ci sarebbe anche il mistero di un cadavere letteralmente scomparso", commenta il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "In quelle carte secretate potrebbe esserci la spiegazione anche per questo. Ci aspettiamo dal governo Renzi finalmente un momento di trasparenza e verita'". "Nonostante siano passati 36 anni sulla strage di Bologna, una delle tragedie piu' grandi della storia italiana, sono ancora molti i punti oscuri. Quello che e' accaduto il 2 agosto del 1980 e' avvolto ancora da troppe nebbie, le indagini condotte non hanno chiarito cosa sia veramente accaduto ed ora a tutti i dubbi pregressi si aggiunge anche la possibile sparizione di un cadavere. Ma per l'Italia, per le vittime e per i loro familiari non possiamo piu' permetterci di tergiversare, dobbiamo fare chiarezza una volta per tutte", osserva Mara Carfagna di Fi. Per il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento 'Idea', "e' incredibile come un Paese che chiede di fare piena luce su vicende dei nostri giorni tema la verita' su tragedie del secolo scorso". Eppure "su atti che potrebbero aiutare a ricostruire quanto accadde nella terribile estate del 1980 che ha insanguinato l'Italia, grava ancora un assurdo segreto. Evidentemente - conclude Quagliariello - il desiderio di giungere alla verita' e' meno impellente del timore di dover ammettere di aver propagandato per decenni tesi a dir poco fantasiose". "Maria Fresu sembra che per l'Italia che non ha amor di patria, non sia mai esistita lasciando un'enorme tristezza in chi ha letto e capisce perche' gli italiani hanno e urlano una rabbia infinita di giustizia sociale, che troppo spesso sfociano in astensionismo elettorale e sfiducia nella politica e nelle istituzioni", sottolinea Michaela Biancofiore di Fi. (AGI)