Roma - Il Panopticon citato oggi dal presidente dell'Authority sulla privacy, Antonello Soro, per denunciare le forme si sorveglianza occulta a cui ci espone la Rete, è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham. L'idea di base è quella di avere una struttura che permetta a un sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i soggetti di una istituzione carceraria senza che questi possano capire se sono in quel momento controllati o no. Bentham nello scegliere il nome fece anche riferimento al gigante Argo Panoptes della mitologia Greca che aveva centinaia di occhi. La struttura del Panopticon è composta di una torre centrale, all'interno della quale stazioni il guardiano, circondata da una costruzione circolare, dove sono disposte le celle dei prigionieri, illuminate dall'esterno e separate da spessi muri. Nel modello di Bentham le celle sono disposte a cerchio, con due finestre: una rivolta verso l'esterno e un'altra verso l'interno per consentire alla guardia di controllare senza essere visto.
L'idea alla base del filosofo inglese era di consentire a un solo custode di osservare, non visto, i prigionieri in ogni momento, portando alla percezione da parte dei detenuti di un 'occhiò invisibile sempre su di loro che li avrebbe condotti ad osservare sempre la disciplina. Dopo anni di questo trattamento, secondo Bentham, il retto comportamento "imposto" sarebbe entrato nella mente dei prigionieri come unico modo di comportarsi possibile modificando così indelebilmente il loro carattere. L'idea del Panopticon ha avuto una grande risonanza successiva, come metafora di un potere invisibile, ispirando lo scrittore britannico George Orwell nell'opera '1984' e pensatori e filosofi come Noam Chomsky, Zygmunt Bauman e soprattutto Micahel Foucault che nel suo saggio 'Sorvegliare e punirè prese il Panopticon come modello e figura del potere nella società contemporanea. Una curiosità: nel mondo sono stati realizzati diversi carceri sul modello del Panopticon. In Italia esiste anche carcere di Santo Stefano (isolotto contiguo all'isola di Ventotene). Costruito dai Borbone nel 1795, questo carcere dalla forma semicircolare ha ospitato tra gli altri Sandro Petini che fu poi Presidente della Repubblica. La struttura carceraria fu dismessa nel 1965. (AGI)
(28 gennaio 2016)