(AGI) - Roma, 28 dic. - Precisazione dell'Istat sui dati relativi ai decessi nel 2015, che "invita alla cautela nelle analisi dei dati di mortalita'. "La stima - si legge in una nota - riportata da alcuni quotidiani di un aumento di circa 68.000 decessi a fine 2015 si basa su un'ipotesi di mantenimento del tasso di crescita registrato nei primi 8 mesi anche sui 4 mesi restanti dell'anno; tale ipotesi potrebbe invece essere smentita qualora si registrasse una stabilita' o addirittura un calo nel numero dei decessi come altre volte gia' avvenuto. I dati al momento disponibili sui decessi derivano dal calcolo di popolazione che i Comuni inviano all'Istat con cadenza mensile. Si tratta di dati aggregati, riferiti fino ad agosto 2015, che non permettono un'analisi dettagliata per eta'. Inoltre, non contemplano le cause di morte, disponibili soltanto due anni dopo l'anno di riferimento come previsto dal Regolamento europeo. Soltanto dalla fine del primo trimestre del 2016, allorche' saranno disponibili i dati provvisori relativi a tutto il 2015 distinti per eta', sara' possibile fornire ulteriori e piu' approfondite analisi".
L'Istat ricorda che "anche nel 2012 si e' avuto un incremento nel numero di morti soprattutto nei primi 3 mesi dell'anno. Il 2013 e il 2014 sono stati al contrario anni con un numero piu' contenuto di decessi rispetto alla tendenza attesa. Nel 2015 sembra esserci un nuovo "rimbalzo" in avanti del numero dei decessi, soprattutto nei primi tre mesi dell'anno (i piu' freddi) e nel mese di luglio, che potrebbe essere in parte causato, oltre che dall'invecchiamento della popolazione (dato strutturale) anche dal recupero delle diminuzioni registrate nei due anni precedenti". Secondo l'Istat "l'andamento mensile dei decessi nel 2015 appare meno eccessivo se confrontato con il 2012, il 2013 e il 2014. Nel complesso nel 2012 i decessi sono stati 612.883 (19.481 in piu' rispetto al 2011, +3,3%), nel 2013 sono stati 600.744 (-12.139 rispetto al 2012, -2,0%) e nel 2014 sono stati 598.364 (-2.380 rispetto al 2013, -0,4%). Questo accade perche' a fronte di una tendenza all'aumento del numero dei decessi per effetto dell'invecchiamento della popolazione si possono verificare da un anno all'altro delle oscillazioni di natura congiunturale legate a molti fattori, ad esempio climatici o epidemiologici. A fronte di un aumento del numero di morti non vi sono dunque elementi nuovi sulle probabilita' di morte o di sopravvivenza ne' tantomeno elementi per suffragare altre ipotesi sulle cause della recente crescita dei decessi nel nostro Paese". L'Istat "pertanto invita alla cautela nelle analisi dei dati di mortalita'. Inoltre, seppure per la prima parte dell'anno va segnalata una riduzione dell'adesione alla campagna vaccinale 2014 - 2015, non e' al momento possibile verificarne l'impatto, essendo necessari per tali valutazioni disegni e analisi statistiche accurate che hanno bisogno di maggior tempo di osservazione e in generale di un complesso d'informazioni attualmente non disponibili". (AGI)