C’è sempre il primo social di qualcosa. Abbiamo salutato il primo “social president” (Obama 2008) e il primo presidente della post-verità (Trump 2016). Neanche la più tradizionale delle manifestazioni canore, il festival di Sanremo, sì è sottratta al destino della “società della conversazione”. Segno dei tempi. Paradigmi che sembravano scolpiti nella pietra e che improvvisamente si polverizzano nel nuovo ecosistema della comunicazione. Perché, non possono esserci dubbi, quando cambia il modo di comunicare, inevitabilmente è tutta la società che cambia.
Così, i vecchi capisaldi della manifestazione vengono spazzati via dal mondo dei social network, una forza popolare, dal basso, che impone i propri favoriti, quasi sempre giovani, quasi sempre seguitissimi da amici e followers su tutte le piattaforme che contano: da Facebook a Twitter a Instagram. Scrive Andrea Minuz sul Foglio: “Sanremo non sarà più la metafora del paese ma dell’Italia di Maria De Filippi”. Quasi vero. Ma forse sarebbe più calzante parlare di “Italia dei social”.
Il ribaltamento culturale sta, forse, tutto qui, nel paese che è cambiato: sono cambiate le abitudini con cui ci rapportiamo agli altri, il nostro modo di tessere le relazioni sociali, i percorsi con cui si forma l’opinione pubblica. E questa opinione oggi sembra gridare Al Bano fuori, dentro Fiorella Mannoia, tanto per restare tra i big, e Lodovica Comello, che ha fatto un percorso inverso: non è stata lanciata da Sanremo, come fu appunto per Al Bano, Pausini e Ramazzotti, ma ci è arrivata da artista internazionale, giovane e seguitissima sui social. In base a like e followers, comunque vada, ha già vinto con i suoi 6 milioni di fan e interazioni social.
Nell’esercizio previsionale in base ai social media si è misurato anche Watson Analytics, il sistema cognitivo di Ibm, che ha monitorato i social network durante il festival. Al Bano, che ha catalizzato i commenti più negativi, appariva già spacciato. Al contrario, sui social hanno già vinto Fiorella Mannoia, se non la stessa Comello o Clementino sostenuti dalle loro community digitali. Comunque vada i primi dieci posti, in tutti i social network, sono occupati da artisti giovani. Un segno dei tempi ai quali, suo malgrado, anche il festivalone della canzone italiana dovrà adattarsi, prima o poi. Magari è già arrivata la volta buona.