Secondo il rapporto “Digital 2018 Q4 Global Digital Statshot [October 2018]” complessivamente ci sono circa 4.2 miliardi di persone che utilizzano Internet, pari al 55% della popolazione mondiale, di questi 3.4 miliardi di persone utilizzano almeno una piattaforma social, con ben il 93.6% che lo fa da mobile. Il numero di coloro che utilizzano i social è cresciuto maggiormente [+10%] rispetto a quanto siano cresciuti coloro che usano Internet [+7%]. La fruizione da mobile di Internet è superiore a quella di qualunque altro device. Accedono ad Internet da Smartphone il 51.6% del totale degli utenti, da PC il 44.1%, mentre resta marginale l’accesso da tablet con una incidenza del 4.2%.
I siti più visitati al mondo
Sia secondo i dati di Alexa che quelli di Similarweb contenuti nel rapporto, i tre siti più visitati in assoluto a livello mondiale sono Google, YouTube, e Facebook. Tra i primi dieci siti per numero di visite, uno solo è con contenuti per adulti [pornografia], in ottava posizione. Mediamente il 57% degli utenti effettua una ricerca online prima di un acquisto importante. Percentuale che sale al 70% per quanto riguarda specificatamente l’Italia. Nel terzo trimestre 2018 il termine più cercato con Google Search è stato Facebook, seguito da YouTube, e, ironicamente, Google. In quarta posizione il termine video, in crescita del 22% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, mentre le news sono in settima posizione con un trend calante [-6%].
Nonostante lo “scandalo” Cambridge Analytica, e tutto quel che ne è seguito, relativamente scarsa la preoccupazione per la propria privaci che mediamente è di meno di un utente su due [42%]. I più preoccupati della propria privacy sono gli spagnoli [63%]. Sopra la media anche gli italiani al 45%. Nell’era in cui influencer e influencer marketing, nel bene e nel male, sono sulla bocca di tutti, secondo il rapporto, l’impatto degli influencer sulla decisione di acquisto è abbastanza elevato per vestiti, scarpe, e alimentazione e bevande. Quasi nullo per contro il peso degli influencer per tempo libero, giardinaggio ed animali, come mostra l’infografica sottostante.
Nonostante si parli insistentemente della “fuga” dei giovani da Facebook, questi rappresentano ancora oggi la quota più rilevante con un peso del 20% sul totale degli utenti per coloro di età compresa tra 13 e 24 anni, mentre gli over 45 pesano la metà, il 10% del totale. Leggera prevalenza di uomini che pesano il 57% degli utenti iscritti alla piattaforma social più popolosa del pianeta.
Quante interazioni si fanno (e dove)
Scarso invece il livello di interazione con solamente dieci post ai quali è stato messo un like negli ultimi 30 giorni. Ancor più risicati i commenti che mediamente sono 4 negli ultimi 30 giorni, e le condivisioni che scendono addirittura a una solamente nell’ultimo mese. La conferma di come le conversazioni siano sempre più ristrette, private, sempre più spesso attraverso le app di messaggistica istantanea.
La reach, la portata media di un post di una fanpage si attesta al 8% della fanbase, mentre la reach media di una fanpage scende al 6.1% del numero di fan. Motivo per il quale cresce ulteriormente [+4%] il numero di pagine che utilizza i social ads per ottenere maggiore visibilità dei propri contenuti arrivando a superare un quarto del totale delle fanpage [25.1%].
Il tasso medio di engagement, dato che, come quelli esposti nel paragrafo precedente, può essere utilizzato come primo benchmark generale, si attesta complessivamente al 3.83%, in leggero calo [-2%] rispetto al passato. L’engagement rate medio per un post su Facebook il cui contenuti sia un video sale al 5.83%, ma anche in questo caso è in calo [-3%] rispetto a prima.
Il ruolo di Instagram
Secondi i dati ottenuti con Facebook ads manager, meno sbilanciata la presenza di persone di sesso femminile su Instagram dove queste pesano il 49.6% del totale rispetto ad un peso del 43% su Facebook. Il 39% dell’audience di Instagram è sotto i 25 anni, mentre solamente il 9% è over 50. Usa, India e Brasile le tre nazioni con la maggior audience di Instagram. L’Italia si colloca in undicesima posizione con 18.7 milioni di utenti, in crescita del 10% rispetto al trimestre precedente. L’utilizzo in chiave di comunicazione d’impresa, o comunque di business networking, dei social è mediamente del 26% del totale. Al primo posto l’India, al 43%, mentre in ultima posizione il Giappone, al 3%. L’Italia si colloca appena sotto la media generale, al 23%.
Quello di LinkedIn
Sono 586 milioni gli iscritti a LinkedIn, a proposito di business networking. In questo caso le donne superano gli uomini attestandosi al 57% del totale. Il 28% degli utenti iscritti a LinkedIn è al di sotto dei 25 anni di età, rendendo evidente come la ricerca di lavoro sia sempre più attraverso i canali digitali e social. L’Italia è in nona posizione per numero di iscritti a LinkedIn con 12 milioni di iscritti. Guidano la classifica, ancora una volta, gli Stati Uniti, con 150 milioni di iscritti, mentre, nella “top20”, a l’ultimo posto troviamo l’Argentina con meno di 7 milioni di iscritti. Dati ancora una volta interessanti come primo riferimento per brand, aziende, enti e organizzazioni che operano a livello internazionale.
E poi c’è Twitter
Infine, sarebbero 254 milioni gli utenti iscritti a Twitter. Di questi ben il 35% è al di sotto dei 25 anni, con una forte prevalenza di uomini che pesano due terzi del totale. Verso il fondo della “top20” l’Italia, in diciottesima posizione con 2.9 milioni di utenti. 348 milioni invece gli iscritti a Snapchat, dei quali addirittura il 57% sarebbe under 25 e solo il 19% sopra i 35 anni di età. Italia al fondo dei primi venti Paesi per audience con 3.4 milioni di iscritti.